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Matrimonio e figli per le coppie gay: utopia o meta raggiungibile?

Da qualche anno si dibatte in Italia sulla possibilità di riconoscere il diritto per le coppie omosessuali a unirsi in matrimonio. In molti paesi europei, le leggi consentono di contrarre matrimonio con persone dello stesso sesso, in Italia, invece, permangono molte riserve e, nonostante tutte le lotte condotte dai sostenitori delle richieste dei gay, il matrimonio, che dà diritto a usufruire di tutti i diritti delle coppie eterosessuali, rimane ancora un miraggio.
Anche la vexata quaestio dell’omogenitorialità divide l’opinione pubblica, scatenando dispute accese e suscitando polemiche, spesso strumentalizzate dai vari partiti politici che ambiscono a ritagliarsi la propria fetta di simpatizzanti, appoggiando i sostenitori della famiglia composta da genitori gay o ergendosi a paladini della famiglia tradizionale. In questi ultimi giorni la questione ha assunto contorni più netti, in seguito al “Family Day” che ha riproposto la validità del modello familiare tradizionale, suscitando, com’era prevedibile, la reazione di quanti si battono da tempo per l’equiparazione dei diritti tra coppie gay e nuclei familiari eterosessuali. Anche gli esperti si dividono, alcuni sostengono che vivere con genitori dello stesso sesso potrebbe avere una ricaduta negativa sulla psiche del bambino, creando disorientamento e condizionando le future dinamiche relazionali. In realtà, a ben pensare, anche nelle famiglie tradizionali, in alcuni casi, si innescano processi difficilmente controllabili che influiscono negativamente sulla crescita del bambino, si pensi ai conflitti che scaturiscono dalle tensioni tra genitori in crisi che creano altrettanto disorientamento, oppure al vedere dei video porno gay in fase adolescenziale. Non è possibile garantire ai figli un ambiente sempre protetto al riparo da situazioni conflittuali che minano alle fondamenta il sistema stesso della famiglia. Proprio per questo motivo, non è possibile esprimere “a priori” un giudizio sulla validità dell’uno o l’altro modello familiare.
L’interesse del bambino deve essere sempre al centro delle preoccupazioni e, certamente, non è possibile negare che il requisito più importante in ogni famiglia è l’amore che i genitori sono in grado di dare ai figli, certo è importante che non ci sia confusione di ruoli, ma è ugualmente importante vivere in un ambiente sereno
La senatrice a vita Elena Cattaneo ha affermato, in base a dati scientifici, tra i quali gli studi compiuti dall’ dell’American Academy of Pediatrics del 2006, che non si riscontra alcuna differenza tra bambini appartenenti a famiglie eterosessuali e quelli allevati da coppie dello stesso sesso.
Per quanto riguarda la spinosa questione dell’adozione dei figli del partner, dalla normativa è contemplata questa possibilità, purché ci siano i presupposti affettivi necessari come per qualsiasi altra adozione. La questione è molto controversa, ma, al di là di tutto, l’amore per i figli è un sentimento che non ha sesso e travalica qualsiasi barriera, anche quella insormontabile dei pregiudizi.